Le riforme agrarie ed economiche di Alauddin Khalji e come ha rafforzato il Sultanato

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Le riforme agrarie ed economiche fatte da Allauddin servivano a rafforzare lo stato. Ma ha lasciato un grande punto interrogativo sull'aspetto utilitaristico.

Cortesia dell'immagine: upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/8/84/Alauddin%27s_complex.jpg

Agli esattori delle tasse fu ordinato di estrarre denaro da ogni tipo di pretesto e, per quanto riguarda i capi indù e gli esattori, fu applicata una pressione economica speciale (vietata Kismat-i-Khote) in modo da ridurli alla miseria. Ordinò severa inchiesta, controllo e controllo sui conti degli Iqtadar e furono posti sotto costante sorveglianza. Prese anche sui contadini Kharaj, Jazia, Karai-Gharia-Charai, che di per sé costituivano una dura misura per i contadini già sofferenti.

Ha chiesto ai contadini di vendere l'eccedenza sul picchiarsi stesso. I mercanti furono costretti a stabilirsi sulle rive del fiume Yamuna e dovevano comprare dai contadini a un prezzo fisso e venderli allo stato mandi a un prezzo fisso. Ha anche introdotto la misura del terreno (Zabita) come base per la valutazione e Biswa era l'unità di misura standard. Alauddin mantenne un grande esercito. Ma come avrebbe pagato un esercito così grande? Un modo era aumentare il salario, il che non era possibile. Quindi ha perseguito con le sue riforme del mercato.

Per rendere felici i suoi soldati, ha amministrato il prezzo di tutti i beni del mercato. Ha creato un nuovo ministero - Diwan-i-Riyasat per vedere le riforme e Malik Kafur è stato messo alla testa. Ha emesso tre serie di regolamenti - mercato dei cereali (Sahna-i-mandi), mercato della stoffa e della drogheria (sarai adl) e mercato dei cavalli, del bestiame e degli schiavi. Le sue politiche hanno avuto un grande successo in quanto nessuna rivolta ha avuto luogo contro di loro.

Ma c'è anche l'altro lato della medaglia. Era una politica artificiale che interferiva nella produzione di beni e manipolava le forze del mercato. Con la gestione dei prezzi, mitigava i dividendi di ogni strato della società, cioè i contadini, gli artigiani, i nobili, i mercanti. Influenzando il loro potere d'acquisto, li ha resi deboli e impotenti, in modo che non pensassero mai di rivoltarsi.

Offrendo salari monetari ai soldati ha monetizzato l'economia in misura minore, ma ha anche messo le masse in uno stato di privazione, dato che i granai erano pieni, ma non potevano comprare il cibo. Tutto questo impoverì così tanto i contadini che ci sono dubbi, anche i soldati avrebbero beneficiato delle sue politiche, dato che molti di loro avevano un legame agrario.